Le lacrime delle cose: Saggezza profetica per un'epoca di indignazione
di Richard Rohr, OFM
Convergent Books, 2025, 205pp
recensito da Gregory Houck, O.Carm.
Padre Richard Rohr, OFM, chiama il suo ultimo libro "Le lacrime delle cose: Prophetic Wisdom for an Age of Outrage" (Saggezza profetica per un'epoca di indignazione) da un verso di Virgilio che si affaccia sulle conseguenze di una battaglia romana con Cartagine e grida: "Tutto è in lacrime; tutto merita lacrime". Questo stesso grido, dice P. Rohr, è il grido di tutti i profeti della Bibbia. Leggendo tutti i Profeti, si può notare come ognuno di essi inizi con denunce moralistiche piene di rabbia e risentimento per qualche infrazione. L'ego del profeta è strettamente legato al messaggio. Se il suo messaggio non viene recepito, si arrabbia e le denunce aumentano. Ma, proseguendo nella lettura, si noterà che il Profeta comincia ad addolcirsi. Invece di denunciare le persone, inizia a compatirle e a mostrare compassione, arrivando a piangere per la loro ignoranza. E la sua pietà e compassione crescono fino a comprendere non solo il popolo d'Israele, ma tutti i popoli. E si rende conto che la pietà e la compassione di Dio sono le stesse: non vengono date a malincuore solo al popolo d'Israele, ma vengono date in abbondanza a tutti i popoli. E il Profeta si commuove fino alle lacrime di gioia per il dono generoso fatto a tutti. Rohr scrive: "I profeti hanno un movimento lento ma reale dalla rabbia e dall'ira estese, anche se in forme diverse di disordine sacro, alle lacrime e alla tristezza, per poi trasformarsi in compassione come risposta matura al male e all'ingiustizia" (pagina 113).
P. Rohr esamina poi ciascuno dei Profeti per illustrare questo movimento in ciascuno di essi - Geremia, Elia, Giona, Giovanni Battista, Isaia (le varie sezioni) ed Ezechiele - dando al lettore un buon riassunto del messaggio di ciascun Profeta insieme alle sue circostanze storiche. Alcuni di questi profeti vengono definiti "incompiuti" se il loro messaggio non si è esteso alla compassione; ad esempio, Giovanni Battista non va molto oltre il suo messaggio "covata di vipere" perché la sua vita viene stroncata da Erode.
Questo libro non è solo un esame storico dei Profeti; il libro si sposta poi sulla Profezia nel nostro tempo. Tutti hanno un'opinione, tutti sono arrabbiati, tutti denunciano qualcosa (l'altro partito politico, altre culture o gruppi, altre generazioni). Rohr scrive: "Se rimaniamo troppo a lungo con la nostra rabbia e il nostro risentimento, trasmettiamo giustamente e sconsideratamente il dolore in direzioni sempre nuove e feriamo la nostra stessa anima in modi che nemmeno riconosciamo. Questo uccide il nostro mondo postmoderno". Padre Rohr ci invita invece a seguire lo stesso percorso di maturazione che vediamo nei Profeti. Scrive: "Come i profeti, anche noi dobbiamo crescere e cambiare e passare dalla rabbia dualistica alle lacrime empatiche - e dobbiamo riconoscere che Dio ha fatto lo stesso" (pagina 150). Questa è la saggezza dei Profeti.